Quante volte, tra una chiacchiera estiva e l’altra con gli amici, abbiamo esclamato: “Ora ci vorrebbe proprio una granita!”?
Che sia a Stalettì, a Soverato, a Catanzaro o a Reggio Calabria, questo dolce ha accompagnato e accompagna tantissime serate estive calabresi e, perché no, anche invernali.
Perché dico invernali? Perché è proprio grazie ad un elemento della stagione fredda che questo piacevole dessert è stato creato.

LA GRANITA: LE ORIGINI
Le origini della granita sono molto antiche. I calabresi, forse, sentiranno qualcosa di famigliare leggendo il termine “scirubetta“. Sembra quasi di sentire la voce di nonni e genitori che, alla vista della neve, dicono: “facciamo una bella scirubetta!”.
Questa, infatti, può essere considerata la prima forma di gelato esistente in Calabria e ha una tradizione millenaria. Il termine ha sicuramente origine dall’arabo “Sherbet” che significa “bevanda fresca”. Di fatti, è un dolce a metà tra un gelato e una bevanda.
In realtà, la sua esistenza è molto più antica, probabilmente risalente addirittura al periodo della Magna Grecia.
L’ingrediente principale è…la neve. Ma non quella appena caduta, bensì quella più pura, che in gergo è chiamata “ciciarusa“, cioè la neve trasformatasi in granelli di ghiaccio per effetto dell’alternarsi del caldo diurno con le gelate notturne e che veniva raccolta negli spazi incontaminati della nostra amata Sila.
Un tempo, poi neanche tanto lontano, la scirubetta veniva gustata tutto l’anno, anche durante le giornate calde, grazie alle neviere. Si trattava di grandi buche sotterranee dove la neve veniva, appunto, raccolta e conservata. Una specie di cella frigorifera isolata termicamente dalla paglia.
Coloro che si occupavano della raccolta e conservazione erano chiamati nivari. All’arrivo della primavera, essi trasportavano i blocchi di ghiaccio nelle ghiacciaie dei piccoli paesi o negli scantinati dei vari acquirenti.
La neve era, così, un vero e proprio prodotto alimentare commercializzato e che generava molto guadagno.
Oggi, questo tipo di commercio non c’è più e, nelle stagioni in cui è impossibile trovarla, si utilizza il ghiaccio creato appositamente con le gelatiere o granitori verticali. Certo, il sapore non sarà lo stesso, ma sicuramente l’alternativa risulta validissima!

LA GRANITA: GLI INGREDIENTI
Oltre alla neve prima, e al ghiaccio poi, gli ingredienti della granita possono essere i più svariati.
Spesso, era accompagnata dal miele di fichi rigorosamente preparato in casa, ma in alcune zone veniva anche utilizzato il mosto cotto.
In tempi moderni si utilizzano, invece, numerosi succhi e sciroppi di frutta per dare alla nostra scirubetta qualsiasi sapore desideriamo: limone, arancia, anguria, mandorla, caffè.
E voi avete mai assaggiato la vera e propria scirubetta? Qual è il vostro gusto di granita preferito?
Un abbraccio virtuale
la Vostra compagna di viaggio