I TURDILLI CALABRESI – LA PIGNOLATA
Non è Natale, in Calabria, se non si portano in tavola: la preparazione dei turdilli inizia in occasione dell’Immacolata e prosegue fino all’Epifania da tempo immemore. Oltre a venire scambiati tra amici e parenti, si ritiene che siano segno di positività: se li si prepara significa che tutto procede bene. In Calabria, specie nei paesini, il mese di dicembre si inizia mettendo in “moto” la frissura, la padella nella quale verranno poi fritti non solo tali dolcetti, ma anche numerose altre pietanze natalizie. La ricetta antica dei turdilli calabresi senza uova – che si gustano uno dopo l’altro e che, come è facile dedurre, creano dipendenza – non prevede l’aggiunta del lievito, ingrediente che spesso compare nelle versioni odierne.
INGREDIENTI
- 500 gr di farina 00
- 120 ml di olio di oliva
- 100 gr di vino cotto
- 100 ml di acqua
- scorza grattugiata di 2 arance
- cannella macinata
- 1 pizzico di sale
- olio di semi per la frittura
- miele di fichi per la copertura
PREPARAZIONE
- Versate in un pentolino l’olio di oliva, il vin cotto e l’acqua: fateli scaldare ma non bollire.
- Setacciate la farina su un piano di lavoro e create una fontana. Versate al centro gli ingredienti liquidi ed unite il sale, la cannella macinata e la scorza grattugiata delle arance.
- Impastate fino ad ottenere un impasto sodo ed omogeneo. Unite poca acqua nel caso in cui dovesse risultare difficilmente lavorabile.
- Adesso create dei rotolini e tagliateli a tocchetti di 5 cm di lunghezza. Imprimete sopra i rebbi di una forchetta e metteteli a friggere in abbondante olio di semi caldo.
- Scolateli su carta assorbente da cucina e passateli in una padella nella quale avrete fatto scaldare abbondante miele di fichi. Fateli riposare (meglio se tutta la notte) quindi gustateli.
FONTE: derbyday.tv