JAMUNINDA…AL PONTE DEL DIAVOLO

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Per la rubrica #Jamuninda, oggi andiamo al Ponte del Diavolo

Oggi vi raccontiamo la nostra visita al Ponte del Diavolo ubicato su uno dei due fiumi che cingono la storica e affascinante Squillace, in provincia di Catanzaro, precisamente sul fiume denominato Ghetterello.

Una bizzarra leggenda ci ha incuriositi al punto che non abbiamo saputo aspettare neanche un giorno e, armati delle nostre telecamere, siamo partiti alla scoperta del tanto rinomato ponte.

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PONTE DEL DIAVOLO: LA LEGGENDA

Si narra che, nelle vicinanze del fiume Ghetterello, vivesse un pastore che, per poter attraversare il torrente più agevolmente decise di costruire un ponte. Ma ogni inverno, il ponte veniva abbattuto dalle costanti e violente piene invernali, così che il pastore si trovava puntualmente a doverlo ricostruire. Un giorno, stancatosi di questa storia, decise di stringere un patto con il Diavolo al quale chiese, in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte, di costruirne uno che fosse indistruttibile. Il Diavolo accettò, convinto che la prima persona a passare sarebbe stata proprio il pastore. In realtà, da un lato del fiume l’astuto pastore chiamò il suo cane che subito attraversò il ponte per raggiungerlo.

Il Diavolo, vedendosi ingannato, si adirò così tanto da tirare un calcio talmente forte al ponte con l’intento di distruggerlo. Ma poiché questo era ormai indistruttibile, ancora oggi è visibile un’enorme buco sulla fiancata del ponte che la leggenda vuole ricondurre proprio al calcio gettato del Diavolo.

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##Jamuninda📍Ponte del Diavolo 😈 SQUILLACE (CZ) ##calabria ##calabriamia ##luoghi ##travel

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PONTE DEL DIAVOLO: LA STORIA

Il Ponte del Diavolo risale, probabilmente, al XIV secolo. Si trova nei dintorni di una delle entrate al borgo, quella della Porta Giudaica. In questa zona, infatti, sono stati ritrovate delle tombe ebraiche del VII secolo che testimoniano la presenza di un ghetto ebraico, da cui deriverebbe il nome del fiume.

Il Ponte è costruito in pietra locale (granito non lavorato), su un’unica arcata che gli dà una particolare forma ogivale. È lungo 12 metri, alto 9 e ancora oggi continua a resistere alle piene del fiume e alle alluvioni, testimone di un’arte passata e di grande valore storico.

Raggiungere questo luogo non è semplicissimo, ma ne vale la pena. Per poterci arrivare, sotto il sole cocente, si posteggia fuori una proprietà privata e si raggiunge a piedi attraversando un uliveto.

La vista dal ponte è veramente suggestiva. Da un lato si vedono sterminate campagne e uliveti; dall’altro lato, alzando un po’ lo sguardo, si erge meraviglioso il Castello del Borgo di Squillace.

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