JAMUNINDA…A MONASTERACE

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Per la rubrica #Jamuninda, oggi andiamo a Monasterace

Prima tappa delle nostre esplorazioni estive nei territori calabresi è la visita al Borgo di Monasterace, comune situato lungo la costa jonica di quasi 3500 abitanti, in provincia di Reggio Calabria.

Il comune di Monasterace è suddiviso in due frazioni: la Marina, dove un tempo sorgeva la città magno-greca di Kaulon. Il nostro viaggio, però, ci porta nella frazione superiore di Monasterace, dove si sviluppa il borgo medievale.

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MONASTERACE: LA STORIA

Le origini di Monasterace, la cui etimologia deriverebbe dal greco Μοναστηράκι (piccolo monastero), risalgono alla dominazione greca. Si dice che la cittadina venne fondata nella zona marina intorno al VII secolo a. C. da Kaulon, figlio dell’amazzone Clete, durante una fase di espansione dal promontorio Cocinto fino ai colli del Tarsinale.

La popolazione, che si era stabilita in questa zona, si vide costretta a muoversi sulle zone collinari, dove oggi si trova Monasterace Superiore, a causa dell’invasione romana e di una epidemia di malaria. Qui venne dapprima costruito il castello medievale, edificato proprio per rispondere all’urgenza di avere un riparo sicuro per potersi difendere dai nemici. In seguito, Monasterace fu dominata dai normanni diventando un Kastron di Stilo, cioè un luogo destinato a reagire ad eventuali missioni difensive, e poi dall’Ordine dei Cavalieri dei Templari e dagli angioini.

Il susseguirsi di tutte queste vicende storiche ha fatto sì che Monasterace abbia conservato i resti e il fascino di tutti i popoli che l’hanno dominata.

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MONASTERACE: UN TESORO NASCOSTO

Il tratto distintivo di questo piccolo paesino è dato dai reperti storici rinvenuti e sparsi tra le due frazioni: castelli, monasteri, rovine e mosaici greci, che raccontano la storia di un passato leggendario.

Molti di questi tesori sono conservati nel Parco Archeologico che si trova in prossimità della spiaggia e nell’adiacente Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, uno dei più grandi e importanti per la Magna Grecia. Qui è possibile visitare la Casa del Drago, un mosaico raffigurante appunto un drago, diventato il simbolo distintivo del paese, e scoperto per caso da una signora intorno agli anni ’60.

Particolarmente affascinanti sono anche le rovine del Tempio Dorico.

La zona marina è attrezzata anche di un moderno lungomare, ricco di stabilimenti balneari, e dominata dal centro storico, il borgo, che si erge su una collinetta e che, negli anni, ha fortemente risentito di ripetuti episodi sismici.

MONASTERACE: IL BORGO

Il borgo, un tempo conosciuto come Monte Arachi o Monte Veccia (produttore di veccia, legumi), è circondato da tre imponenti porte urbiche di epoca medievale: la Porta Marina, la Porta Tripu e la Porta a Sud.

Il borgo è caratterizzato da una serie di ripide viuzze e piccole case una accanto all’altra erette attorno alla fortezza, il castello normanno-bizantino che si trova nel punto più alto.

Il castello ha una forma quadrangolare in legno e pietra con quattro torri poste agli angoli. All’interno si scorge un grande chiostro in cui una cisterna veniva utilizzata per raccogliere l’acqua piovana. Del castello, oggi, è possibile osservare i resti del ponte di accesso in pietra e qualche altro tratto della cinta muraria.

Altra tappa obbligatoria è la Chiesa Matrice costruita nei primi decenni del Settecento, ubicata in Piazza Duomo.

Il paesino e gli abitanti di Monasterace non hanno mai perso le loro origini e tradizioni folkloristiche più importanti. Tra queste vi sono due feste peculiari: la processione di S. Andrea d’Avellino, detta U territoriu, che si svolge ogni tre anni e che vede i fedeli portare il Santo in spalla per tutto il paese, trascurando qualsiasi barriera architettonica o naturale. Poi c’è ‘A cunfrunta, che si svolge nel periodo pasquale, una toccante processione che ripercorre la passione di Cristo intonando canti popolari.

Ancora una volta, la nostra terra ci offre qualcosa di sorprendente: passeggiare per i vicoli di Monasterace ci riporta indietro nel tempo, nell’atmosfera magica di un borgo medievale, ricco di scorci e di storia.

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