JAMUNINDA…ALL’ABBAZIA DI SANTA MARIA DI PESECA

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Per la rubrica #Jamuninda, oggi andiamo all’Abbazia di Santa Maria di Peseca

Oggi vi portiamo all’Abbazia di di Peseca.

La Sila non finisce mai di stupirci e nasconde, tra i suoi giganti, testimonianze di grande interesse storico e culturale.

Partendo da Villaggio Mancuso, abbiamo percorso la strada statale 179, in direzione Albi e abbiamo scoperto la segnalazione di un altro sentiero del Monachesimo, dove si trovano i ruderi dell’Abbazia di Santa Maria di Peseca.

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ABBAZIA DI PESECA: LA STORIA

Questa piccola abbazia fu fondata nel 970 d. C. dai Monaci Basiliani. Si dice che la realizzazione ebbe luogo in seguito ad un miracoloso ritrovamento da parte degli residenti dell’adiacente Taverna. Questi trovarono un’icona della Vergine con in braccio un bambino.

Che sia vero o meno, questo luogo è un’oasi di pace e tranquillità.

In origine, l’Abbazia era affiancata da una Chiesa, che però è andata totalmente distrutta.

Anche se in rovina, il fascino di questo luogo è arricchito dai suoni della natura e da un panorama veramente suggestivo.

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È possibile lasciare l’auto sul bordo strada e da qui percorrere a piedi un breve sentiero che porta all’Abbazia. Scendendo ancora lungo il percorso, impreziosito da cerri e faggi, si raggiunge un altro posto meraviglioso: le Cascate del Litrello.

Percorrere questi sentieri è come fare un emozionante salto nella storia del monachesimo e un modo per beneficiare degli straordinari paesaggi che la nostra Sila ci offre.

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